L’idea del restauro del Museo dei Cappuccini di Milano deriva dalla necessità di ampliare gli spazi museali per poter esporre adeguatamente la donazione di una nuova collezione dedicata all’arte del ‘900 italiano.
Il progetto architettonico riflette la consapevolezza che il museo, collocato nel Convento, doveva mantenere quelle caratteristiche di sobrietà che l’avevano contraddistinto fin dalla sua nascita. È stato pertanto necessario lavorare sui registri della semplicità e dell’eliminazione di quanto potesse anche solo apparire non strettamente necessario all’esposizione delle opere. I sistemi espositivi e i materiali scelti rispondono tutti a questo criterio, pur avvalendosi di strumenti tecnologicamente avanzati e appositamente progettati. L’occasione data dalla donazione ha dato la possibilità di ripensare i percorsi, l’illuminazione e in generale tutto l’allestimento museale.
L’arrivo della nuova collezione ha richiesto l’ampliamento degli spazi, ottenuto sia con l’annessione di un locale di circa 30mq, sia riprogettando gli ambienti per meglio sfruttarne le potenzialità espositive, grazie anche all’adozione di un principio di flessibilità.

Ne è nato un percorso espositivo facilmente modificabile, pensato per soddisfare le esigenze di un allestimento che varia spesso e particolarmente adatto per creare scenari nuovi e sempre diversi.
Gli ambienti riprogettati sono caratterizzati dalla presenza di pareti mobili autoportanti, che grazie a ruote nascoste possono essere spostate per creare spazi più o meno ampi, e da montanti in ferro, tubolari a sezione tonda appositamente realizzati per accogliere i quadri che, grazie a binari a pavimento e a soffitto, possono scorrere per tutta la lunghezza delle due sale principali e davanti alle finestre, valorizzando al massimo la superficie espositiva.
Anche l’aspetto illuminotecnico è stato affrontato in chiave dinamica: binari magnetici a soffitto garantiscono lo spostamento dei faretti in modo agevole e con estrema rapidità. La luce naturale può entrare o essere esclusa dagli spazi museali a seconda delle esigenze espositive, grazie allo scorrimento di pannelli in legno posti davanti alle finestre.